Il delicato fiore di ghiaccio è amato in molti luoghi del mondo, ma cosa dice la leggenda del ghiaccio?
Esistono più di 20 varietà di ghiocei conosciute, soprattutto in Europa, Asia e Nord America, il ghiaccio suscitando l’interesse delle persone fin dai tempi antichi.
Così ci sono molte leggende sull’aspetto del ghiaccio nel mondo.
Una leggenda parla di come, nei Balcani, ai bambini veniva raccontato, durante il cuore dell’inverno, che una volta, molto tempo fa, viveva una famiglia con molti figli in una foresta. Dopo la morte della loro madre, il padre si risposò, ma la nuova moglie si rivelò una matrigna crudele.
Quando il padre partì per lavorare, per tagliare legna per il signore del territorio, lei scacciò i bambini, scalzi e solo con un vestito leggero, mandandoli nel cuore della foresta. I bambini si persero e il padre non li trovò mai più. Ma un giorno, un angelo gli apparve e gli disse che i suoi figli erano morti e che Dio li aveva trasformati in fiori.
Il padre pregò di essere trasformato anche lui in un fiore, e il Padre Celeste gli diede le sembianze del ghiaccio. È il primo a uscire dalla terra in primavera, chiamando i suoi figli perduti; e allora vengono fioriti uno per uno, per tutto l’anno.
Leggenda del ghiaccio – Storia biblica
Adam e Eva… e la Leggenda del Bocciolo di Neve
Un’altra leggenda è ispirata all’espulsione biblica dal Paradiso Terrestre dei primi esseri umani, Adamo ed Eva, e racconta della loro paura di non trovare mai più la strada per il Cielo. A differenza del Giardino dell’Eden, la terra era fredda e ostile.
Adam ed Eva tremavano man mano che la neve si accumulava. Ma un angelo, vedendo la loro sofferenza, fermò la nevicata e soffiando sui fiocchi rimasti, diede loro vita e scintillio.
Quando questi fiocchi toccarono la terra, si trasformarono in fiori bianchi e puri. Eva si chinò su di loro e, sentendo il loro profumo, capì che c’era ancora speranza. Presto arrivò la primavera e, per un po’, la terra assunse qualcosa della bellezza dell’Eden.
La Leggenda del Bocciolo di Neve – La Dea Flora
Un’altra leggenda parla della Dea Flora. Nella mitologia romana, la dea Flora era considerata la protettrice della terra e delle piante verdi. Si dice che, in pieno inverno, quando colline e valli erano coperte di neve, decise di organizzare un carnevale per rallegrare i fiori, che si erano rifugiati in una grotta.
Diede a ognuno un bellissimo abito scintillante, tranne al piccolo bocciolo di neve. Ma il fiore non rimproverò la dea, anzi si cucì da solo un abito… di neve. Alla fine fu incoronato re del carnevale e ricevette la benedizione di Flora di sbocciare come il primo fiore della primavera, fra tutti i fiori del mondo.
Il Bocciolo di Neve e la Fata della Primavera

Secondo una leggenda siberiana, Baba Inverno e Moschino-Freddo si sono accordati per non far venire la Fata Primavera sulla Terra. Per questo motivo, hanno preso tutti i fiori, li hanno nascosti in una grotta e, per essere sicuri che non sarebbero andati ad aiutare la Fata, hanno rubato i loro abiti.
Svestiti e infreddoliti, i fiori piangevano di disperazione. Ma il ghiacciolo non si è spaventato, ha creato abiti di neve e ha lasciato la grotta per andare in aiuto della Primavera.
La sua coraggiosa azione ha commosso il Sole nel cielo, che ha inviato raggi sempre più caldi, sciogliendo la neve e facendo fuggire Baba Inverno e Moschino-Freddo sulla cima della montagna per nascondersi.
La Fata Primavera, arrivando sulla Terra, ha baciato il ghiacciolo, chiamandolo il suo scudiero, e ha perdonato gli altri fiori per la loro codardia, dando loro abiti nuovi e belli.
Leggenda del ghiacciolo – Una delle più belle leggende
È “L’angelo e il ghiacciolo”, ispirata alle leggende rumene, scritta da Iulia Hasdeu. Ecco la storia:
“Un giorno, un angelo volava nell’aria limpida, cullandosi tra le stelle scintillanti. Ad ogni stella si fermava e raccoglieva un fiore a caso. E dopo averne raccolto uno da ogni mondo dell’universo, formando un mazzo celeste tra le braccia, scese sulla Terra e ne raccolse un altro fiore a caso.
Poi tornò di nuovo in cielo e scomparve sotto la volta azzurra. I fiori della Terra, che avevano visto l’angelo brillante, senza però vedere il fiore che aveva preso, erano gelosi e si chiedevano quale di loro fosse la sorella fortunata che l’angelo aveva scelto e portato con sé. “È una rosa”, dicevano le rose. “È un giglio bianco come lui”, dicevano i magnifici gigli.
“No, è un fiore d’arancio dal profumo divino”, cercavano di convincere gli aranci. “Ve lo dico io, sorelle, che può essere solo un tulipano”, gridava con orgoglio un tulipano splendido. Anche la violetta, così modesta di solito, aspirava all’onore di avere una sorella in Paradiso e sosteneva con dolcezza che l’angelo aveva preso una violetta. Solamente il ghiacciolo era in disparte, in silenzio.
Gli altri fiori lo avevano dimenticato.
Improviso, dal cielo cadde una lacrima come una perla e si mise a brillare sul ghiocello con il gambo spezzato. L’angelo non apparve più; tuttavia una voce divina attraversò l’aria profumata come una preghiera gentile e incessante.
“Povero fiore”, disse, “fiore veramente modesto; poiché ti ho ferito, chiedimi una ricompensa; dimmi, cosa desideri?” “Poco o niente”, rispose il ghiocello. “Vuoi il profumo della rosa?” “No.” “Lo splendore del giglio?” “No.” “L’azzurro del fiordaliso?” “No.” “La foglia profumata del limone?” “No.” “Allora, cosa desideri?”
“Poiché ti fa piacere offrirmi un dono, Signore, permettimi di nascere e fiorire d’inverno, sotto la neve e il ghiaccio, e fa’ in modo che con il mio profumo inebriante, alla mia benedetta apparizione, le persone indurite e raggelate dal vento e dal gelo si sentano riscaldati e rinvigoriti dalla speranza della primavera imminente, del sole ardente con i suoi raggi divini”.
Da quel giorno, il ghiocello è sempre il primo fiore che ci sorride dopo l’ingrata stagione invernale, bianco come se ancora portasse il segno della lacrima santa”.
Conosci altre leggende del ghiocello?